Pensiero e parole sono nel nostro immaginario strettamente interconnesse, ma come possono queste parole diventare volanti? Nella poesia di Giancarlo Pontiggia addirittura si trasformano in frecce. Come ho scritto in un mio post precedente le parole possono essere sassi, pietre, in questa poesia invece diventano frecce, alianti, ma rimangono sempre fondamentali per la creazione del nostro cammino. Chi ha studiato comunicazione sa quanto le parole siano fondamentali nella costruzione del proprio orizzonte di senso. Ai miei clienti lo ripeto spesso e le ricerche neuroscientifiche hanno dimostrato come le parole che ci diciamo creino una sorta di solchi nella corteccia neuronale. Una delle cose fondamentali che ho dovuto imparare a fare per la mia crescita personale e il mio benessere psichico è stato reimparare a formulare concetti: la sostituzione del “devo” con “voglio” è stato un passo importantissimo per comprendere quello che era vitale per me!
Pensavo parole volanti, frecce
Pensavo parole volanti, frecce
dal leggero impennaggio,
o palloni in fuga, alianti
come foglie, sotto un palo lontano.
Non sapevo che sarei fatto terzino
di una squadra in affanno, assediata
dall’ombra, dal tempo, dal fiele
di una storia avara, immerdata.
Lettore giovane e ardente,
prendi nota del tuo destino.
La vita è in agguato, sempre,
sulle strade del nostro cammino.