Alcune settimane fa ho comprato una pianta di rosa: la prima rosa è fiorita il primo maggio! Sarà di buon auspicio? Per la maggior parte della mia vita non amavo le piante e le rose le odiavo proprio. Sarà perché erano legate a un’idea romantica che poco condividevo, oppure perché non concepivo il concetto che per godere di qualcosa bisognasse fare attenzione alle sue spine. Poi, circa tre anni fa, una mia amica amante delle rose me ne regalò alcune che misi in vaso dentro casa. Sono state le rose galeotte; tramite quel regalo ho scoperto una varietà che per forma e bellezza è diventata uno dei miei fiori preferiti. Per questo mi sono decisa a comprare la pianta, che staziona su un muretto del vicolo vicino a dove abito e dalla quale stacco fiori profumati che mi godo in vaso dentro casa. Ringrazio la mia amica che mi ha fatto scoprire e amare questa meraviglia e a lei dedico la poesia di Ada Negri.
La prima rosa
Ieri, quando sbocciò la prima rosa
sulla rama più alta del rosaio
che scavalca il muretto di ponente,
risero le spirèe, riser gli arbusti
del biancospino e le stellate siepi.
Anche il pruno sanguigno, che da poco
vestì sue foglie, rise; e l’aria fu
tutto uno squillo. – Era color d’aurora,
e splendeva lassù, libera e sola,
penetrata di luce, ebbra del gaudio
d’essere aperta. Sola, e prima: grande
e terribile grazia, esser la prima.
Così in alto, che niun pensato avrebbe
di coglierla: sì presto offerta in dono
alla vita vivente, che oggi morta
già la mirano i bocci ancor racchiusi
nel lor casto segreto.
Esser la prima:
né darà il maggio rosa che sia bella
come la tua bellezza, o annunziatrice.