La conoscenza differenzia gli uomini da tutti gli altri animali. Ma mentre un storia zen ci ammonisce dal sapere, un aforismo dantesco recita: <<Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza>>. Secondo l’antico proverbio conoscere non ci permette di accedere a stati interiori. Personalmente ho da sempre sentito la “bramosia della conoscenza“, ma spesso mi accorgo che sapere mi è di impedimento al “sentire”,. Quando l’emozione, la sensazione, il sentimento mi avvolge invece di soffermarmi, di “stare” nel momento la mia mente prontamente cerca di dargli un’etichetta e un senso. La poesia senza titolo di Renè Char rende in maniera intensa la dicotomia tra conoscere e conosciuto, un’ulteriore modo per riflettere su questa tematica e magari trarne una conclusione, oppure lasciarsi trasportare dalla sensazione ipnotica che la poesia genera!
Siamo divisi tra la brama di conoscere
e la disperazione di aver conosciuto.
La spina non rinuncia al suo morso,
noi alla nostra speranza.
Nous sommes écartelés entre l’avidité de connaître
et le désespoir d’avoir connu.
L’aiguillon ne renonce pas
à sa cuisson et nous à notre espoir.
L