In questi giorni di oscurità mi sento invadere da tante emozioni, ma non dalla dolcezza. Per questo mi ripeto le parole della poesia di David Whyte nella speranza di trovare conforto, la speranza che questa notte mi darà “un orizzonte più lontano di quanto” non arrivo ancora a vedere.
Dolce oscurità
Quando hai gli occhi stanchi
anche il mondo è stanco.
Quando la tua visione se n’è andata
non c’è parte del mondo che ti possa trovare.
È tempo di andare nel buio
quando la notte ha occhi
per riconoscere i suoi simili.
Là stai pur sicuro
che non sei al di là dell’amore.
Il buio sarà il grembo
che ti porta, stanotte.
La notte ti darà un orizzonte
più lontano di quanto tu non arrivi a vedere.
Una cosa devi imparare:
il mondo fu fatto per viverci liberi.
Lascia tutti gli altri mondi
eccetto quello al quale appartieni.
A volte ci vuole il buio
e il dolce confino della solitudine
per imparare
che chiunque o qualunque cosa
non ti dia vita
è troppo piccola per te.
Sweet darkness
When your eyes are tired
the world is tired also.
When your vision has gone
no part of the world can find you.
Time to go into the dark
where the night has eyes
to recognize its own.
There you can be sure
you are not beyond love.
The dark will be your womb
tonight.
The night will give you a horizon
further than you can see.
You must learn one thing.
The world was made to be free in.
Give up all the other worlds
except the one to which you belong.
Sometimes it takes darkness and the sweet
confinement of your aloneness
to learn
anything or anyone
that does not bring you alive
is too small for you.