Uno dei compiti principali di un docente è non smettere di guardare. Per un docente di sostegno l’osservazione sistematica, continuativa e costante degli alunni è un modo per avere un feedback su metodi e strategie applicate. Guardare, osservare, scrutare, cercare di vedere oltre è qualcosa che mi è sempre piaciuto molto, ma adesso è diventato un modo per scoprire ancor meglio il mondo: l’umano. Una modalità per mettersi in ascolto dell’altro. E mentre applico questo metodo mi accorgo che non riesco a non amare ciò che vedo. Ho scoperto che uno dei miei registi preferiti, Pedro Almodovar, ha scritto una poesia su questo argomento.
Ci sono cose che non smetteresti mai di guardare
Ci sono cose che non smetteresti mai di guardare.
Cose che catturano il tuo sguardo e non lo lasciano andare.
Cose che lasciano un’impronta indelebile sulla tua retina.
Cose che lasciano un’impronta indelebile sulla tua Anima.
Cose che non ti sazi di guardare.
E mentre cerchi di scoprire il perché di tanto fascino,
scopri dopo e solo dopo, ripensandoci,
che le guardavi perché le amavi.
Hay cosas que nunca dejarías de mirar
Hay cosas que nunca dejarías de mirar.
Cosas que capturan tú mirada y no dejan que se vaya.
Cosas que dejan una huella indeleble en tú retina.
Cosas que dejan una huella indeleble en tú Alma.
Cosas que no te cansas de mirar.
Y mientras intentas descubrir el porque de tanto encanto,
descubres después y sólo después,
pensándolo una vez más, que las mirabas porque las amabas.