Incantate davanti a una notte stellata io e Ivy guardavamo fuori dal microbalconcino nella prima sera da sole al ritorno dalle vacanze; nel primo giorno di ripresa delle nostre abitudini, tra le quali vi è quella che la sera prima di dormire trascorriamo del tempo una accanto all’altra nel silenzio della camera da letto. Mentre mi incantavo davanti a quella bella notte di fine estate, osservavo le luci della rocca e la sagoma del monte sul cielo pieno di stelle. Non so dire quanto tempo siamo rimaste così, ferme: io seduta su uno sgabello ad abbracciare il suo corpo affusolato dal quale percepivo il palpito del cuore; lei ferma in piedi accanto a me col muso fuori dalla ringhiera. Lo scorso anno verso la fine dell’estate avevo trascorso un tempo indefinito sdraiata su un lettino di una terrazza solitaria ad osservare il mare e mi ero detta che avrei potuto trascorrere la vita intera così. Adesso che sento quel cuore palpitante al mio fianco mi accorgo che forse osservare la natura intorno, che sia mare o una notte stellata, con qualcuno al mio fianco aggiunge emozioni a quell’osservare e a quel silenzio. La poesia di Ungaretti racchiude alcune di quelle emozioni.
La notte bella
Quale canto s’è levato stanotte
che intesse
di cristallina eco del cuore
le stelle
Quale festa sorgiva
di cuore a nozze
Sono stato
uno stagno di buio
Ora mordo
come un bambino la mammella
lo spazio
Ora sono ubriaco
d’universo