La vanità di Ungaretti mi richiama lo stupore dell’immensità. Ultimamente ho scoperto la figura di Walter Bonatti e sono rimasta affascinata dalla sua capacità di confrontarsi con l’immenso. Un immenso fisico, di territori allora inesplorati, davanti ai quali ancora oggi rimaniamo impressionati. Ho provato a comprendere la sua ricerca e credo che non ci sia nulla di più lontano dalla vanità!
Vanità
Vallone il 19 agosto 1917
D’improvviso
è alto
sulle macerie
il limpido
stupore
dell’immensità
E l’uomo
curvato
sull’acqua
sorpresa
dal sole
si rinviene
un’ombra
Cullata e
piano
franta