Essere un uomo è un mestiere difficile e solo in pochi ce la fanno, diceva Hemingway. Guardo i miei alunni in quest’epoca difficile e penso all’aumento vertiginoso dei suicidi tra i giovani, come società non gli stiamo dando troppi strumenti per diventare veramente Uomini, esseri umani in grado di affrontare la vita in tutta la sua complessità. Li osservo e spero che imparino presto a sentire, a provare emozioni vere e forti, quelle raccontate magistralmente dalla poesia di Hikmet, e non quelle effimere che provengono dai loro cellulari.
Prima di tutto l’uomo
Non vivere su questa terra
come un estraneo
e come un vagabondo sognatore.
Vivi in questo mondo
come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare,
ma prima di tutto credi all’uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri,
ma prima di tutto ama l’uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca,
dell’astro che si spegne,
dell’animale ferito che rantola,
ma prima di tutto senti la tristezza
e il dolore dell’uomo.
Ti diano gioia
tutti i beni della terra:
l’ombra e la luce ti diano gioia,
le quattro stagioni ti diano gioia,
ma soprattutto, a piene mani,
ti dia gioia l’uomo!