Tutto vale: il canto 31 del Song of my self di Walt Witman è impropriamente tradotto con questo titolo. La prima strofa di questo canto ci ricorda come la foglia d’erba valga quanto la fatica delle stelle e del granello di sabbia, della formica e della piccola rana. Idee desuete per l’uomo contemporaneo della nostra società, o nel migliore dei casi pensieri completamente dimenticati. Il valore di ogni organismo vivente e non altro che è quello che da valore a noi stessi; se non ce ne accorgiamo ci perdiamo il senso dell’esistenza.
Tutto vale (Canto di me stesso, 31)
Io credo che una foglia d’erba non valga affatto
meno della quotidiana fatica delle stelle.
E la formica è ugualmente perfetta, come un granello di sabbia,
come l’uovo di uno scricciolo,
E la piccola rana è un capolavoro pari a quelli più famosi,
E il rovo rampicante potrebbe ornare i balconi del cielo.
E la giuntura più piccola della mia mano qualsiasi meccanismo può deridere.
Song of my self (31)
I believe a leaf of grass is no less than the journey-work of the stars,
And the pismire is equally perfect, and a grain of sand, and the egg of the wren,
And the tree-toad is a chef-d’oeuvre for the highest,
And the running blackberry would adorn the parlors of heaven,
And the narrowest hinge in my hand puts to scorn all machinery,
And the cow crunching with depress’d head surpasses any statue,
And a mouse is miracle enough to stagger sextillions of infide