“E lasciatemi divertire“! Questo è il titolo di una incantevole poesia di Aldo Palazzeschi. L’ho cercata una poesia che parlasse di divertirsi. Da qualche tempo mi sono accorta che mi manca il divertimento puro: le risate stupide e allegre, il gioco che ha come fine ultimo la pura distrazione. In questo momento di grande serietà che viviamo da quasi un anno, ho avuto poche occasioni di divertimento. Sono spesso considerata da molti una persona piuttosto seria, ma dentro di me albergano due anime e la pura giocosità riescono a stimolarmela in pochi. Tra quei pochi ci sono la mia nipotina e una delle mie più care amiche. In generale i bambini riescono a attrarmi al loro livello di giocosità in maniera semplice, ma sotto il loro influsso riesco a farmi venire le idee più strampalate. Una delle ultime idee che ha divertito la piccola è stata farsi la doccia sotto il temporale. Quando glielo ho proposto mi ha guardato titubante, ma dopo si è tuffata insieme a me nell’acquazzone estivo; mentre la sua mamma ci guardava perplessa! Con G. da tanto non riusciamo a ridere e giocare insieme e di gusto, abbiamo attraversato un difficile anno di distacco e allontanamento. Ma adesso che ci siamo riavvicinate spero che avremo presto modo di divertirci come spesso è accaduto in passato e che il nostro gioco ne esca rinvigorito e che il puro divertimento ci avvolga e ci trasporti un un mondo leggero e fantastico!
E lasciatemi divertire!
Tri tri tri,
fru fru fru,
ihu ihu ihu,
uhi uhi uhi.
Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente -!
Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie
sono il suo diletto.
Cucù rurù,
rurù cucù,
cuccuccurucù!
Cosa sono queste indecenze?
Queste strofe bisbetiche?
Licenze, licenze,
licenze poetiche.
Sono la mia passione.
Farafarafarafa,
tarataratarata,
paraparaparapa,
laralaralarala!