Le ho attese con ansia queste vacanze Pasquali. Quest’inverno ho iniziato a sentire la stanchezza, sarà l’età, sarà che fare la pendolare è estenuante, sarà che gli alunni ti succhiano le energie, non lo so. Quello che so è che ho fatto il conto alla rovescia per potermi godere dei giorni di ferie, per alzarmi tardi e poltrire a letto, per fare delle camminate con Ivy riuscendo a godermi ogni passo, per avere delle mattine per fare le commissioni, senza dover correre come una trottola. Per fare tutto con calma, con pacatezza, con serenità. Spero che il mio fisico e la mia anima possano rigenerarsi in questi giorni per poter tornare al mio lavoro con tutta la passione e la gioia che me lo hanno fatto scegliere. Per raccontare la Pasqua ho scelto la poesia di Guido Gozzano.
Pasqua
A festoni la grigia parietaria
come una bimba gracile s’affaccia
ai muri della casa centenaria.
Il ciel di pioggia è tutto una minaccia
sul bosco triste, ché lo intrica il rovo
spietatamente, con tenaci braccia.
Quand’ecco dai pollai sereno e nuovo
il richiamo di Pasqua empie la terra
con l’antica pia favola dell’ovo.