C’è differenza tra quello che accade e il pensiero che abbiamo su quello che potrà accadere? La poesia di Guido Gozzano è uno splendido e ironico esempio di quanto il pensare, inteso come rimuginare o cercare d’immaginare ciò che non conosciamo, sia futile e spesso nefasto. L’unica cosa che ci resta è vivere il qui e ora, quel momento presente che spesso dimentichiamo per proiettarci in uno sconosciuto e imponderabile futuro.
La differenza
Penso e ripenso: – che mai pensa l’oca
gracidante alla riva del canale?
Pare felice! Al vespero invernale
protende il collo, giubilando roca.
Salta starnazza si rituffa gioca:
né certo sogna d’essere mortale
né certo sogna il prossimo Natale
né l’armi corruscanti della cuoca.
– O papera, mia candida sorella,
tu insegni che la Morte non esiste:
solo si muore da che s’é pensato.
Ma tu non pensi. La tua sorte è bella!
Ché l’essere cucinato non è triste,
triste è il pensare d’esser cucinato.