Domani saremmo stati “liberati”, ma la domanda vera che mi sgorgava dall’anima era: eravamo liberi? E ancora, cosa voleva dire essere liberi? Durante quei settantuno giorni avevo coltivato quello che mi ero proposta e che avevo scelto come incipit del diario della quarantena: “[…] pensai che non mi avevano tolto niente, nessuno mi aveva levato [quei mesi] perché io nel frattempo li avevo vissuti senza volerli strappare di dosso, senza contare i giorni”.
Quella frase che avevo letto in uno dei romanzi che mi avevano nutrito e alimentato durante il periodo dell’isolamento sociale testimoniava in maniera totale quello che era il mio sentimento dominante relativamente alla quarantena.
Si, mi ero sentita libera. Limitata in qualche possibilità e movimento, ma avevo forse sperimentato che la libertà non dipendeva se non parzialmente dai fattori esterni, si era dimostrata soprattutto un atteggiamento mentale. Questo mi faceva tornare alla mente una delle scene del film Invictus, quando il capitano della squadra di rugby visita la cella di Mandela e in sottofondo viene recitata la poesia di William Ernest Henley.
La mia anima era rimasta invinta e quella sensazione meravigliosa era stata alimentata dalle testimonianze che avevo ricevuto relativamente al diario che, oltre a soddisfare la mia vanità o il mio ego, mi confermavano ancora una volta quanto fosse importante donarsi agli altri, aprirsi e ritrovarsi nel loro riconoscimento.
Ero profondamente grata a tutti coloro che mi avevano confermato l’importanza dell’enorme sforzo che avevo voluto fare: confidarmi pubblicamente. E per questo motivo mi sembrava necessario citarne almeno qualcuno.
[…] quando si dice una finestra sull’anima. L.
Leggere quello che scrivi mi ha come tranquillizzato, alcuni dei tuoi pensieri sono simili ai miei e mi è piaciuto ritrovarmici. E. T.
[…] la sera leggo il tuo blog e mi piace molto. […] concisa e profonda. E. P.
Che lavorone. […] ti sei proprio aperta e confessata! Bene. […] questo progetto è nato come un’esigenza di raccontarti, di uscire fuori dalla tua casa, di lasciare testimonianza di un momento storico? F. A.
Originale, profondo, pieno di vita. L. C.
Interessante, profondo, originale, stimola la voglia di approfondire. C.
Bello da vedere ed è bellissimo da leggere! D. T.
[Poesia giorno 9] Prima di leggerla mi passavano quotidianamente in testa quei pensieri… qualcuno l’ha resa poesia. L. A.
È bello perché è in modo di conoscerti meglio. In quanto diario parla di te, delle tue esperienze e pensieri. Un blog, nel senso puro del termine L. S.
Concordo il sito è bello, curato, romantico e femminile. Di racconti ne ho letti due piacevolmente E. R.
[…] hai descritto benissimo sensazioni che accomunano un po’ tutti, […] mi rivedo in molte descrizioni e in diversi giorni…una cosa è certa. La quarantena ci cambierà, ognuno raccoglierà ciò che negli anni ha seminato e che aspettava soltanto il momento per fiorire… D. T.
Molto rilassante… mi piace e mi mette relax. D. B
Sicuramente frutto di un duro lavoro. M.
Bello, completo, mai esagerato, ottima grafica e ricco di contenuti interessanti tra il diario più intimo e gli approfondimenti, parte anche quella che mi piace molto. Anche le foto che hai scelto mi piacciono (c’è pure la mia) ma quella dei contatti, in cui “attendi”, splendente in tutta la tua femminilità è la più bella per me. G.
Quando invece parli di sensazioni, di paesaggi indefiniti o che io percepisco tali, riesco a volare con la mente. F. S.
Mi rende felice e partecipe al tuo sentire, alla tua fantasia e alla progettualità per la Vita. E mi rende orgogliosa perché’ è un messaggio al femminile pieno di amore e di speranza lungimiranti. […] l’ho sentito vivo e ricco di stimolo che mi hanno stuzzicato ed arricchito. Senza dimenticare l’impostazione artistica di alto livello che aiuta a….respirare e sperare forte. Grazie: ne avevo bisogno. Sto avvertendo intorno a me voglia di cambiamento. E tutto questo mi rinvigorisce e mi sprona ad essere migliore, verso me stessa e verso le altre persone. Sono grata per questo tuo dono, per avermi nei tuoi pensieri, per averti conosciuta. P.