Già il giorno prima varie idee si erano affollate nella mia mente e avevo pensato a come poterle concretizzare; così per il giorno successivo mi ero organizzata videochiamate, call conference e telefonate per realizzare i progetti derivanti da quelle idee.
La mattina, sarà stato per una sorta di eccitazione, o per quella stessa spinta propulsiva che mi aveva animato all’improvviso e sollecitato a canalizzare le energie, mi ero svegliata alle 5.30 e non c’era stato verso di riaddormentarmi. Mentre nel tepore del letto cercavo di trovare qualcosa da fare senza alzarmi, sentivo freddo, mi ero ricordata del mio libro; finito da settimane e che non avevo avuto ancora il coraggio di revisionare, forse per una sorta di paura a dover concludere un altro ciclo. Avevo preso il portatile e per due ore mi ero dedicata a correggere, riscrivere, ripensare i primi capitoli della mia ultima creazione. Poi la fame era sopraggiunta e mi ero finalmente smossa dal letto per fare colazione. Da dopo colazione fino quasi a cena le mille chiamate e videochiamate mi avevano assorbito quasi completamente.
Quella giornata era volata, era trascorsa in maniera operosa e soddisfacente e mi ero ritrovata dopo cena a organizzare nella stessa modalità anche la giornata successiva. Nonostante mi fossi svegliata all’alba e avessi dormito pochissimo, non sentivo nessuna stanchezza, non avevo voglia di andare a letto; come in una sorta di incanto ogni sensazione e percezione si trasformava immediatamente in azione. Non avevo bisogno di pensare, riflettere, ponderare, tutto si svolgeva in maniera naturale, forse istintiva.
Forse l’istinto di sopravvivenza si stava attivando …