Quando ho letto la poesia di Dylan Thomas Fa’ entrare il sole ho pensato all’importanza della fragilità. Essere ammaccati ed essere coscienti di quella fragilità, comprendere di attraversare un periodo difficile e “saper stare” in quella situazione senza scappare, senza evitarla, senza far finta di niente rappresenta l’unica possibilità per riflettere sulla propria vera forza.
Fa’ entrare il sole nel tuo alto nido
Dove l’aquila è un uccello forte
E la luce arriva guardinga
Per sorprendere e poi colpire;
Lascia che il gelo indurisca
E che la pioggia scintillante
Cada sulle tue ali
Ammaccando le penne stremate.
Costruisco una fortezza con un mucchio di fiori;
La Saggezza è conservata col chiodo di garofano
E la capsula del lucente papavero.
Seppellisco, viaggio in cerca d’orgoglio
Nell’età di Lady Incenso
Che innalza il suo profumo sui fabbricati cittadini.
Dov’è amore più grande
Per il muscoloso e il vittorioso
Che nel gabbiano e nell’aquila feroce
Che non si domano?
Guardati dalla forza!
È un’arma che può,
Scagliata dalla mano ben fatta,
Rimbalzare dall’aria che colpisce.
Admit the sun
Admit the sun into your high nest
Where the eagle is a strong bird
And where the light comes cautiously
To find and then to strike;
Let the frost harden
And the shining rain
Drop onto your wings,
Bruising the tired feathers.
I build a fortress from a heap of flowers;
Wisdom is stored with the clove
And the head of the bright poppy.
I bury, I travel to find pride
In the age of Lady Frankincense
Lifting her smell over the city buildings.
Where is there greater love
For the muscular and the victorious
Than in the gull and the fierce eagle
Who do not break?
Take heed of strength!
It is a weapon that can turn back
From the well-made hand
Out of the air it strikes.