Cos’è l’anima? La riflessione sull’anima mi è stata ispirata da una TED Talks su Einstein che sul finale citava la poesia di Wislawa Szymborska. Nel mio blog mi è già capitato di trattare questo argomento, ma mi piace tornare a ripensare all’anima con le parole di questa poesia che non conoscevo. Mi ha particolarmente colpito il verso: “gioia e tristezza non sono per lei due sentimenti diversi, è presente accanto a noi solo quando essi sono uniti“, perché in maniera così esaustiva riesce a esprimere la connessione tra anima e emozioni. E ancor più il verso che ricorda che “Possiamo contare su di lei quando non siamo sicuri di niente e curiosi di tutto“. In questo periodo spesso mi sento mancare il terreno sotto i piedi e non mi sento sicura di nulla, forse questo mi aiuta a riconnettermi con la mia anima? Lo spero, poiché l’incertezza che frequentemente mi attanaglia mi dà la sensazione di stare per cadere nel “baratro della follia”. O forse, l’anima è correlata alla vena di follia che alberga dentro ciascuno di noi. Quella follia che può permettere di connettersi con il “divino”!
Qualche parola sull’anima
L’anima la si ha ogni tanto, nessuno la ha di continuo, per sempre.
Giorno dopo giorno, anno dopo anno, possono passare senza di lei.
A volte nidifica un po’ più a lungo, sole in estasi e paura dell’infanzia,
a volte solo nello stupore dell’essere vecchi.
Di rado ci da’ una mano in occupazioni faticose,
come spostare mobili, portare valige
o percorrere le strade con scarpe strette,
quando si compilano moduli, si trita la carne,
di regola ha il suo giorno libero.
Su mille nostre conversazioni partecipa ad una,
ed anche a questo non necessariamente,
poiché preferisce il silenzio,
quando il corpo comincia a dolerci e dolerci,
smonta di turno, alla chetichella,
e’ schifiltosa,
non le piace vederci nella folla,
il nostro lottare per un vantaggio qualunque
e lo strepito degli affari, la disgusta,
gioia e tristezza non sono per lei due sentimenti diversi,
è presente accanto a noi solo quando essi sono uniti.
Possiamo contare su di lei
quando non siamo sicuri di niente e curiosi di tutto,
tra gli oggetti materiali le piacciono gli orologi a pendolo e gli specchi,
che lavorano con zelo anche quando nessuno guarda.
Non dice da dove viene e quando sparirà di nuovo,
ma aspetta chiaramente simili domande.
Si direbbe che
così come lei a noi,
anche noi siamo necessari a lei,
per qualcosa.
TROCHĘ O DUSZY
Duszę się miewa.
Nikt nie ma jej bez przerwy
i na zawsze.
Dzień za dniem,
rok za rokiem
może bez niej minąć.
Czasem tylko w zachwytach
i lękach dzieciństwa
zagnieżdża się na dłużej.
Czasem tylko w zdziwieniu,
że jesteśmy starzy.
Rzadko nam asystuje
podczas zajęć żmudnych,
jak przesuwanie mebli,
dźwiganie walizek
czy przemierzanie drogi w ciasnych butach.
Przy wypełnianiu ankiet
i siekaniu mięsa
z reguły ma wychodne.
Na tysiąc naszych rozmów
uczestniczy w jednej,
a i to niekoniecznie,
bo woli milczenie.
Kiedy ciało zaczyna nas boleć i boleć,
cichcem schodzi z dyżuru.
Jest wybredna:
niechętnie widzi nas w tłumie,
mierzi ja nasza walka o byle przewagę
I terkot interesów.
Radość i smutek
to nie są dla niej dwa różne uczucia.
Tylko w ich połączeniu
jest przy nas obecna.
Możemy na nią liczyć,
kiedy niczego nie jesteśmy pewni,
a wszystkiego ciekawi.
Z przedmiotów materialnych
lubi zegary z wahadłem
i lustra, które pracują gorliwie,
nawet gdy nikt nie patrzy.
Nie mówi skąd przybywa
i kiedy znowu nam zniknie,
ale wyraźnie czeka na takie pytania.
Wygląda na to,
że tak jak ona nam,
również i my
jesteśmy jej na coś potrzebni.