Cosa significa essere liberi di pensare quello che si vuole in una società che poi, spesso e di fatto, impedisce lo sviluppo di un pensatore realmente libero? La poesia di Trilussa è veramente una portentosa riflessione su questo tema. La cosa in parte triste di questa poesia è che i tempi cambiano, ma le tematiche e le dinamiche tendono a restare invariate nel tempo. Questo è il vero argomento sul quale toccherebbe interrogarsi. Quanto la paura della divergenza, della diversità, dell’altro, rimanga immutabile col trascorrere dei secoli.
La libbertà de pensiero
Un Gatto bianco, ch’era presidente
der circolo der Libbero Pensiero,
sentì che un Gatto nero,
libbero pensatore come lui,
je faceva la critica
riguardo a la politica
ch’era contraria a li principi sui.
― Giacché num badi a li fattacci tui,
― je disse er Gatto bianco inviperito ―
rassegnerai le propie dimissione
e uscirai da le file der partito:
ché qui la pôi pensà libberamente
come te pare a te, ma a condizzione
che t’associ a l’idee der presidente
e a le proposte de la commissione!
― È vero, ho torto, ho aggito malamente… ―
rispose er Gatto nero.
E pe’ restà ner Libbero Pensiero
da quela vorta nun pensò più gnente.