D’estate in genere rifiorisco, sto meglio, mi sento bene! Invece quest’anno il monotono altomare, citato nella poesia di Ungaretti, causato da un’insoddisfazione e da un’apatia che non riesco a comprendere, accogliere e superare, mi fa stare male. Questo caldo opprimente che costringe a stare in casa, in una sorta di erebo, che toglie le energie e la voglia di fare mi sta creando grosse difficoltà. Mi chiedo dove mi porteranno queste sensazioni e intanto aspetto, e a volte ho voglia di urlare!
D’estate
Monotono altomare,
Ma senza solitudine,
Repressi squilli da prostrate messi,
Estate,
Sino ad orbite ombrate spolpi selci,
Risvegli ceneri nei colossei…
Quale Erebo t’urlò?