Il più bello dei nostri giorni forse non lo abbiamo ancora vissuto, la poesia “Il più bello dei mari” di Nazim Hikmet ci infonde speranza. Una speranza che forse dovremmo coltivare per evitare di farci sommergere dagli avvenimenti e rischiare di sovraccaricare la nostra psiche. In questo periodo varie ricerche hanno evidenziato come siano aumentati vertiginosamente i casi di depressione. Uno stato apatico che si trasforma in disagio esistenziale non va sottovalutato, anzi così come tutte le malattie che colpiscono il corpo, anche quelle della psiche si cronicizzano e degenerano. La psicologia del pensiero positivo e le neuroscienze hanno ormai ampiamente dimostrato che la nostra mente costruisce l’immagine che abbiamo del mondo. Il nostro pensiero è sostanzialmente creatore e ha una grande influenza sulla percezione di ciò che accade. Allora lasciamoci trasportare dalle onde del nostro “Fratello mare“, ma restiamo saldi sulla nostra imbarcazione.
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
24 Eylul 1945
En guzel deniz:
henuz gidilmemis olanidir…
En guzel cocuk: henuz buyumedi.
En guzel gunlerimiz:
henuz yasamadiklarimiz.
Ve sana soylemek istedigim en guzel soz:
henuz soylememis oldugum sozdur…