Una terra, un paese, una meteora, un pianeta sconosciuto. Ecco cosa siamo. Mondi che si incontrano oppure no e talvolta riescono solo a scontrarsi. Come dice la poesia di Cesare Pavese, Tu sei come terra, siamo qualcosa che nessuno ha mai detto. Spesso ripeto ai miei clienti, ma soprattutto a mia nipote, “siamo esseri unici e irripetibili”. Questo dovremmo ripetere ogni giorno ai bambini, dovremmo trasmettergli la consapevolezza che essere unico, quindi diverso, è bello! E invece siamo stati educati a pensare che essere diverso significhi essere solo e la paura che quella solitudine può generare può spingere a cercare di essere uguale a qualcun altro. Per dirla con le parole di Jung bisogna individuarsi, ciò è “indispensabile, perché l’individuo, non differenziato dagli altri, cade in uno stato e commette azioni che lo pongono in disaccordo con sé stesso“. Impariamo a “tremare nell’estate”, a sgombrare le “cose secche” che ci ingombrano e ritroviamo la nostra unicità! Solo così potremo vivere una vita piena, totale.
Tu sei come una terra
che nessuno ha mai detto.
Tu non attendi nulla
se non la parola
che sgorgherà dal fondo
come un frutto tra i rami.
C’è un vento che ti giunge.
Cose secche e rimorte
t’ingombrano e vanno nel vento.
Membra e parole antiche.
Tu tremi nell’estate.