Ed è subito sera di Salvatore Quasimodo è un grandioso esempio di sintesi e nello stesso tempo di immensità. Lo spazio, il tempo, la vastità, l’enormità dell’esistenza riassunte in simboli fortissimi. Terra, sole, solitudine, serenità, pacatezza, immediatezza, sono racchiuse in tre righe. Eppure, quanto non detto viene esplicitato? Non sono sicuramente una persona di molte parole, anche io ho il dono della sintesi e mi trovo spesso a disagio quando incontro persone che usano vagonate di parole per raccontarmi qualcosa. Da quando mi occupo di comunicazione e psicologia ho spesso chiaro cosa vuole realmente esprimere chi ho davanti, ma la comprensione e la capacità di capire l’interlocutore non cancellano sempre il mio fastidio. Apprezzo sempre più i momenti di silenzio nei confronti con l’altro; ma quei silenzi carichi di significato. Perché il silenzio può essere, al pari delle parole, vacuo o intenso. Nella comunicazione tra persone che vogliono veramente comprendersi non esiste la barriera del linguaggio; ma spesso l’incapacità di stare intimamente con l’altro può impedire di capirsi.
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.