Uno dei progetti che avevo portato avanti negli ultimi giorni aveva preso avvio!
Sentivo che a breve l’ansia e la depressione avrebbero iniziato a dilagare all’interno delle gabbie, per quanto dorate, in cui si erano trasformate le nostre case e avendo le conoscenze e le competenze necessarie per rendermi utile in quel frangente mi sarebbe piaciuto molto. Così con alcune delle professioniste di una delle associazioni con le quali collaboravo avevamo deciso di attivare uno sportello di ascolto e sostegno psicologico: #iotiasCoViD!
Nei pochi giorni precedenti, l’idea, la proposta, la definizione delle modalità, la realizzazione della locandina avevano anche permesso che alcune delle telefonate lavorative si trasformassero in qualcosa di più. Questa cosa mi aveva piacevolmente stupito e mi dava un interessante spunto di riflessione.
Il primo giorno di #iotiasCoViD era anche coinciso con una proposta lavorativa per la quale avevo fatto richiesta mesi prima e che ormai credevo irrealizzabile. L’invio del contratto via e-mail mi aveva agitato; in quegli ultimi tre giorni mi sembrava di avere così tante cose da fare al punto di cominciare a dubitare di riuscire a poterle gestire al meglio.
Verso le 21.30 mi ero accorta di avere sonno e di essere veramente stanca!