L’ora della sera per Saba è l’ora che si apprezza invecchiando. Di sicuro sin da giovane e ancora oggi amo la notte, ma forse sto iniziando ad apprezzare la mattina presto e la sera dopo il tramonto. Quando mi sento più fragile quell’ora mi rasserena, è l’ora in cui, in primavera e autunno, mi accingo ad andare a coricarmi e il momento in cui mi metto a letto è uno dei miei momenti della giornata che amo di più. E’ un momento di grande consolazione, pace e gioia.
L’ora nostra
Sai un’ora del giorno che più bella
sia della sera? tanto
più bella e meno amata? È quella
che di poco i suoi sacri ozi precede;
l’ora che intensa è l’opera, e si vede
la gente mareggiare nelle strade;
sulle mole quadrate delle case
una luna sfumata, una che appena
discerni nell’aria serena.
È l’ora che lasciavi la campagna
per goderti la tua cara città,
dal golfo luminoso alla montagna
varia d’aspetti in sua bella unità;
l’ora che la mia vita in piena va
come un fiume al suo mare;
e il mio pensiero, il lesto camminare
della folla, gli artieri in cima all’alta
scala, il fanciullo che correndo salta
sul carro fragoroso, tutto appare
fermo nell’atto, tutto questo andare
ha una parvenza d’immobilità.
È l’ora grande, l’ora che accompagna
meglio la nostra vendemmiante età.