Febbraio traditore è il titolo della poesia di Maria Luisa Spaziano che ci racconta del carnevale. Nell’ immaginario collettivo febbraio è carnevale, una festa che non ho mai amato. Forse perché il travestimento, la possibilità di indossare maschere è opportunità giornaliera; infatti, come Pirandello ha ben esplicitato, ciascuno di noi può essere tutto. Fino ad alcuni anni fa questa idea andava in conflitto con la mia ricerca costante di coerenza, ma a un tratto ho finalmente compreso il dono di queste infinite possibilità: e ne sorrido!
Febbraio traditore
Non so quale inquietudine posandosi
a scialle sopra i rami,
sopra le altane che nel vuoto sporgono
come pure i porti insabbiati,
non so che maleficio o ammonimento
o bilico dell’anima
gridano i corvi al baluardo dei platani.
Oggi è scirocco giallo di coriandoli,
già verzica la scorza, in capriole
vanno nubi arlecchine. Incombe nera
solo l’ambigua sonnolenza sua,
del fusto tutto spine, enigma al buio
che il suo vermiglio liquame trasuda,
che ultimo esploderà, sigillo infausto
di primavera, l’albero di Giuda.